La crescita dell’ecommerce nel nostro Paese coinvolge anche i negozi di alimentari e il comparto food. Vendere prodotti alimentari dal web diventa così un’operazione potenzialmente molto redditizia. Qualche consiglio per far funzionare bene un ecommerce di settore.

Il 2020, per molte aziende. è stato come avere frequentato un corso intensivo in digitalizzazione. Costretti dall’emergenza COVID, molti operatori hanno infatti intensificato e in diversi casi avviato ex novo processi di modernizzazione a lungo rimandati.

Il processo ha riguardato l’organizzazione interna, con l’esplosione del lavoro a distanza, ma anche la gestione della filiera distributiva. In particolare, per molti operatori la scelta di vendere online è stata quasi obbligata. È successo in tutti i settori ma in alcuni casi con maggiore evidenza. Tra i comparti a crescita più impetuosa, quello alimentare.

La vendita di prodotti alimentari online è cresciuta molto, trainata sì dal boom del delivery, ma anche dalla diffusione dei servizi di spesa a casa. Ora che lo stato di necessità (si spera) è concluso, c’è da vedere come gli ecommerce di settore continueranno a operare.

Vendere prodotti alimentari online è in questo senso un business potenzialmente molto redditizio, ma anche più delicato di altri da gestire. E per farlo bene un’azienda deve contare su alcuni punti fermi da sfruttare a dovere. Questo seguendo le norme in materia e rispondendo alle esigenze più diffuse della sua clientela.

SOMMARIO

Ecommerce alimentare: le opportunità

I dati relativi al 2020 sono sicuramente falsati dalle condizioni eccezionali che abbiamo vissuto tutti. L’ecommerce alimentare ha comunque vissuto un vero e proprio boom.

Il 2020 è quindi un anno sui generis. Tuttavia, non ha fatto che amplificare un trend già in ascesa, anche nel nostro Paese. Basta guardare a quanto accade in mercati più maturi del nostro per questo tipo di servizi, per esempio quello dei Paesi anglosassoni. Qui già da qualche anno una quota rilevante dei consumi generati da ecommerce appartengono proprio al settore food&beverage.

Del resto, in questo comparto confluisce un po’ di tutto. Molti incassi arrivano infatti dai servizi di consegna a domicilio: spesa online, consegna pasti, ordinazioni da ristoranti e così via. Anche se si esclude il food delivery, però, vediamo come il commercio di prodotti alimentari sia comunque un trend in crescita.

È una tendenza che possiamo attribuire a due fattori principali, diversi ma convergenti:

  • abitudini di acquisto in costante evoluzione
  • sistemi di commercio online sempre più performanti

Oggi infatti gli ecommerce offrono garanzie di rapidità, trasparenza e sicurezza decisamente migliori rispetto al passato. E questo sicuramente infonde più fiducia verso l’acquisto di prodotti per loro natura particolarmente delicati da trattare.

Gli ecommerce di prodotti alimentari possono essere allora spazi inediti e promettenti da esplorare per gli addetti ai lavori. Questo sia per chi si occupa di vendita diretta sia per chi opera come grossista.

Nel settore b2b, infatti, consentono una movimentazione molto più efficiente delle merci, e aprono mercati immensi sia per i rifornimenti sia per la vendita.
Nel b2c, permettono invece a molte aziende di estendere il raggio d’azione. Trovare quindi nuovi spazi di commercio e ridurre i costi della loro presenza sul mercato tradizionale. Ci occuperemo di seguito proprio di quest’ambito.

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Negozi alimentari online: i rischi

Vendere alimentari online può essere un business molto redditizio, ma presenta anche rischi innegabili. Oltre alle incognite normali in ogni attività commerciale, anche su un sito web, si aggiungono criticità specifiche. Il commercio di alimenti e bevande risulta infatti più complicato per questioni sia normative sia, per così dire, di customer satisfaction.

Normative e questioni logistiche

In particolare quando il commercio è orientato al fresco o comunque a prodotti deperibili, le norme sono rigide, e giustamente scrupolose nel prevenire possibili rischi per la salute. Chi si dedica all’export sa già, inoltre, come i criteri possano variare in base all’area geografica, addirittura all’interno degli stessi spazi comuni europei. Occorre quindi essere particolarmente attenti a rispettare tutte le condizioni previste per il comercio e la somministrazione degli alimenti.

Non ci sono solo le preoccupazioni degli istituti di controllo, del resto. Chi vuole avviare un commercio alimentare online deve vincere anche la diffidenza dei consumatori. È un freno che funziona specialmente nei mercati più giovani, per esempio in Paesi come l’Italia.

C’è in primo luogo la difficoltà di mantenere la qualità e la freschezza di ciò che si può ricevere a distanza. Questo perché una supply chain come quella delle produzioni alimentari è piuttosto complessa. E anche perché tempistiche e condizioni di un ecommerce sono molto dinamiche e, generalmente, hanno tempi molto ridotti.

Il marketing del commercio online di alimenti

Da non sottovalutare, poi, un tema più legato al marketing. Convincere i consumatori a comprare online beni a larga diffusione come quelli alimentari non è semplice. A meno che non intervengano variabili impreviste (come il lockdown del 2020), l’opzione più naturale per molti è ancora fare la spesa in un negozio fisico.

Le abitudini cambiano, del resto, per esempio con la crescente diffusione della spesa online. Questo è un caso in cui un rapporto già instaurato viene trasferito su un canale digitale. Diverso è il discorso dell’acquisizione di nuovi clienti: qui serve allora trovare un tratto distintivo della propria proposta.

Prodotti di nicchia o di qualità superiore, prezzi vantaggiosi, un servizio clienti particolarmente efficace. Insomma, un unique selling point. Per vincere le resistenze dei potenziali clienti e battere la già nutrita concorrenza.

Vedi anche: Gestire spedizioni ecommerce. Contenendo costi e ritardi
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Le precondizioni di un ecommerce alimentare efficiente

Alcuni punti fermi di un buon ecommerce di prodotti alimentari sono, dunque:

  1. Una filiera distributiva efficiente
  2. Qualità, sicurezza e rintracciabilità dei prodotti
  3. Una proposta commerciale riconoscibile

1.Una filiera distributiva efficiente

I tempi del commercio online sono particolarmente serrati. Anche quando si parla di cibo, i consumatori si aspettano di ricevere la loro ordinazione in brevissimo tempo. La rapidità di gestione di un ordine è tra i parametri più rilevanti anche per gli altri prodotti venduti via ecommerce. Per gli alimenti serve anche a mantenere inalterate freschezza e caratteristiche dell’alimento.

Rapidità e qualità si ottengono, anche online, se si dispone di una catena di distribuzione efficace. La supply chain deve essere un meccanismo a orologeria, dalla ricezione dell’ordine all’invio della spedizione. Questo grazie a operazioni chiare e a una comunicazione eccellente tra tutti gli anelli della catena. Con procedure snelle e l’integrazione gestionale si garantisce così anche la customer satisfaction.

2. Qualità, sicurezza e rintracciabilità dei prodotti

Accanto alla rapidità e all’efficienza del servizio, un buon ecommerce deve poter contare sulla qualità di ciò che vende. Se ogni rivenditore è convinto che i suoi prodotti siano i migliori, oggi ha molte maniere per provarlo. E questo, specialmente sui canali digitali, può fare davvero la differenza.

Online, infatti, offrire chiarezza e trasparenza sull’origine, i processi di lavorazione, le caratteristiche dei prodotti è un prerequisito normativo, ma anche un’esigenza commerciale. E uno dei motivi per i quali l’ecommerce di tipicità, prodotti Made in Italy o di nicchia funziona particolarmente bene. I consumatori più avvertiti sono infatti disposti a spendere qualcosa in più, o anche aspettare qualche giorno, se hanno garanzie su quanto poi riceveranno.

3. Una proposta commerciale riconoscibile

La qualità dei prodotti è uno dei tratti che può rendere riconoscibile la propria proposta commerciale. In un settore ormai sovraffollato come quello del commercio alimentare, dove anche etichette prestigiose come le denominazioni di origine iniziano a essere inflazionate, occorre distinguersi. Trovare la propria specificità, e comunicarla efficacemente ai potenziali clienti, è essenziale per farsi trovare online.

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Gli strumenti per vendere prodotti alimentari online

Come si possono mettere in pratica i tre punti appena elencati?

Innanzitutto controllando come funziona la propria attività e quali margini di miglioramento ci sono.
La valutazione investe:

  • aspetti strategici: qualità e forme della propria presenza online
  • aspetti strutturali: i mezzi e l’infrastruttura su cui poggia il proprio ecommerce.

La strategia

Come potenziare le vendite sul digitale se si opera già nel commercio alimentare? Qui la sfida è capitalizzare su quanto già si è ottenuto e ampliare il raggio d’azione.

Un produttore o distributore già conosciuto ha già una propria identità che online andrà fatta conoscere ulteriormente. Anche nel food&beverage, l’opposizione tra offline e online non ha più ragione di esistere: le soluzioni più efficaci sono quelle che integrano i diversi canali.

Un buon esempio è quello della spesa online: qui il negozio può diventare anche semplice punto di ritiro. Studiare modi e forme della propria presenza online, e come integrarla a quanto già si fa, è allora un buon inizio.

Gli strumenti

Software e gestionali sono strumenti concreti di successo di un buon ecommerce alimentare. Più precisamente, lo sono quei programmi che mettono bene in comunicazione tutti gli anelli della filiera, assicurando la corretta gestione dei dati essenziali (per esempio la data di scadenza).

A partire dall’ecommerce, che deve offrire ai visitatori informazioni chiare e un processo di acquisto semplice e sicuro. Per proseguire con l’integrazione ecommerce-gestionale, che deve assicurare fluidità nella ricezione dell’ordine e, nell’altro verso, nel caricamento di prodotti e nell’aggiornamento delle disponibilità.

Insomma, un sistema ben sincronizzato che renda più veloce l’evasione degli ordini. Al tempo stesso, un modo per assicurare che merci delicate come gli alimenti vengano maneggiate con cura.

Una gestione fluida del processo di vendita e, nell’altro verso, un monitoraggio accurato dei prodotti e della loro movimentazione sono i fattori chiave per un ecommerce. Questo tanto più se si è specializzati nella vendita di prodotti alimentari, dove le merci in questione sono più delicate e maggiori le esigenze dei consumatori.

Vedi anche: Gestione ecommerce: metriche e altri fattori da analizzare

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Un buon esempio di vendita online per il settore alimentare

Una presenza riconoscibile online, e una filiera distributiva ben congegnata. Sono questi due fattori chiave a offrire il terreno ideale per costruire un ecommerce davvero funzionale. È quanto abbiamo costruito nel nostro lavoro per diversi operatori del settore, dei quali abbiamo curato l’integrazione dei canali di vendita.

Un buon caso di scuola è per esempio quello di Nostera. Si tratta di un operatore specializzato nel commercio online di prodotti tipici del suo territorio, quello piemontese, e di altre eccellenze italiane.

Per Nostera abbiamo costruito un sistema di gestione che mette in comunicazione back office ed ecommerce così da garantire una sincronizzazione ottimale tra i canali di vendita. Inoltre ci siamo occupati della promozione online studiando le forme e lo stile più opportuni per creare una presenza riconoscibile sui canali digitali.

Il risultato è un buon esempio di ecommerce di prodotti alimentari, pratico e conveniente.

Scopri di più: Il caso di studio del progetto realizzato per Nostera

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