Industria 4.0: cos’è, esempi e opportunità per l’Italia
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In principio era il vapore e con esso le macchine che resero possibile la prima rivoluzione industriale. Poi è stata la volta dell’elettricità, con le lunghe linee di assemblaggio e la nascita della produzione di massa. Nel XX secolo sono arrivati i computer, che hanno dato il via alla terza rivoluzione industriale con cui le macchine e l’automazione hanno rimpiazzato sempre più esseri umani nelle catene produttive. E infine arriviamo a oggi: siamo entrati nell’Industria 4.0, la quarta rivoluzione industriale.
Industria 4.0 è il nuovo paradigma della produzione manifatturiera, in cui i computer e l’automazione – già presenti nella terza era industriale – si integrano in maniera completamente nuova, con i robot connessi a sistemi informatici dotati di algoritmi di machine learning che controllano le macchine; è prevista una presenza ridotta al minimo di operatori umani, sempre più impegnati in attività di progettazione e sviluppo
Quella che emerge è una “fabbrica smart”, un complesso produttivo che nel mondo anglosassone è stato definito cyber-physical production system. Un sistema produttivo ciberfisico, dotato cioè di un sistema informatico in grado interagire con il sistema fisico in cui opera. Il sistema ciberfisico monitora i processi manifatturieri, prende decisioni decentralizzate in una cornice tecnologica che è l’Internet of Things, in cui le macchine comunicano tra loro e con gli esseri umani attraverso connessioni wireless.
Sembra uno scenario di fantascienza, ma è un processo già in atto. Si chiama Industria 4.0 ed è la quarta rivoluzione industriale. Sta prendendo piede anche in Italia, sia con investimenti di privati, sia con incentivi e agevolazioni fiscali. Un nuovo percorso da seguire per il manifatturiero italiano, con sfide e opportunità.
Industria 4.0: cos’è la quarta rivoluzione industriale?
Tutto ha inizio in Germania, nel 2011, quando alla Hannover Messe fu usata per la prima volta l’espressione Industrie 4.0. L’anno successivo fu creato un gruppo di lavoro presieduto da Bosch Gmbh e Acatech, che presentò al governo tedesco un report con raccomandazioni per la sua implementazione. Il documento finale fu presentato alla Fiera di Hannover del 2013 ed è per certi versi il manifesto della quarta rivoluzione industriale.
Anche se Industria 4.0 è il termine con cui comunemente ci riferiamo alla quarta rivoluzione industriale, ancora il mondo accademico fatica a definire un preciso approccio a questa nuova era. Di fatto esistono più definizioni e anche nel mondo industriale c’è una grande varietà di approcci. Marijn ten Wolde di Bosch Siemens Home Appliances ha dichiarato in una intervista che “Industria 4.0 ha un diverso significato per ogni realtà produttiva. Persino all’interno della Bosch non c’è una definizione univoca. Dipende dalla strategia di ogni società”.
Molti approcci e molte strategie alla base dell’industria 4.0. Ma quello che li accomuna sono le tecnologie abilitanti, le principali sono quattro:
- sistemi ciberfisici;
- Internet of Things;
- Internet of Services;
- Smart Factory.
Oltre a queste, ricordiamo la cloud, i big data, la realtà aumentata, la realtà virtuale e la stampa 3D.
Significato, opportunità e come affrontarla
Pur non essendoci una definizione precisa di Industria 4.0 – con declinazioni diverse a seconda del contesto industriale in cui sono applicate le sue tecnologie di base – si può dire che il significato e l’idea di base è quella di creare una rete in cui le macchine possono comunicare tra loro (Internet of Things) e con le persone (Internet of People). Tutto questo consente alle industrie di integrare il mondo reale con quello virtuale e consentire alle macchine di raccogliere dati, analizzarli e prendere decisioni. Le principali opportunità sono:
- Ottimizzazione della produzione. Una fabbrica con decine o centinaia di dispositivi intelligenti in grado di ottimizzare la produzione, prevedere e programmare la propria manutenzione tendono ad azzerare i tempi di fermo macchina.
- Miglioramento della qualità del prodotto e minori scarti, grazie alla rete di sensori connessi.
- Customizzazione: maggiore flessibilità nella produzione, con costi ridotti, con la possibilità di ridurre il gap tra produzione e utenti finali rispondere ai loro bisogni più rapidamente.
- Ricerca e innovazione: l’adozione dell’industria 4.0 spingerà la ricerca in vari settori dell’Information Technology, come quello della sicurezza.
Industria 4.0 Italia: incentivi e agevolazioni
Tra le opportunità dell’Industria 4.0 in Italia ci sono le agevolazioni e gli incentivi del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico). Fanno parte del Piano Nazionale Industria 4.0 e prevedono in primo luogo sconti fiscali sulle spese di ammortamento (Superammortamento e Iperammortamento), con l’obiettivo supportare le imprese che investono in beni (compresi software e sistemi IT) funzionali alla digitalizzazione dei processi produttivi.
Altre misure previste nel Piano Nazionale Industria 4.0 sono:
- il Credito all’Innovazione (Nuova Sabatini).
- Il Credito d’Imposta R&S per la spesa privata in Ricerca e Sviluppo.
- La Patent Box, un regime di tassazione agevolata sui redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali come brevetti industriali, marchi registrati, disegni e modelli industriali, ecc.
- Agevolazioni per Startup e imprese innovative.
Tutte le ulteriori informazioni su incentivi e agevolazioni sono presenti nel documento del Piano Nazionale Industria 4.0.
Esempi concreti di Industria 4.0 e smart manufacturing
Esistono ormai numerosi esempi in tutto il mondo di fabbriche 4.0 e smart manufacturing. Se si parla di innovazione e futuro non si può non citare Tesla Motors, azienda californiana con sede a Fremont. Qui ha creato una delle prime fabbriche 4.0 al mondo, con robot all’avanguardia e sistemi produttivi che consentono di produrre auto elettriche personalizzabili in base alle richieste degli utenti.
La personalizzazione di massa sta diventando l’obiettivo non solo di Tesla, ma anche – e soprattutto – di marchi del settore abbigliamento. Nike e Zara, ad esempio, stanno passando sempre di più alla realizzazione di prodotti ideati con gli utenti. Adidas, dopo due decenni di delocalizzazione in Asia, è tornata a produrre nel 2016 in Germania. Il nuovo impianto produttivo di chiama Speed Factory e avrà una forte automatizzazione, integrazione tra operai e robot e consentirà, tra le altre cose, una riduzione delle scorte di magazzino.
Sempre dalla Germania arriva uno degli esempi di smart manufacturing più spinto con la produzione della Mercedes Classe E. La digitalizzazione è presente nell’intera catena produttiva, impiegando tecnologie di realtà aumentata, realtà virtuale, Internet of Things che portano a tempi più brevi di realizzazione e costi più bassi.
Conclusioni
L’industria 4.0 è una delle sfide più grandi per l’economia mondiale e italiana, che è la seconda potenza manifatturiera europea. Sarà importante per le aziende italiane allinearsi alla quarta rivoluzione industriale, per non perdere il treno dell’innovazione e rimanere competitivi sul mercato.
Una delle sfide più delicate sarà quella dell’occupazione. La quarta rivoluzione industriale nel breve periodo potrebbe portare a una consistente perdita di posti di lavoro nei settori della produzione e dell’amministrazione, solo in parte compensata dalla maggiore richiesta di figure altamente specializzate nell’IT e nell’ingegneria. Tuttavia, per l’Italia potrà essere una opportunità anche dal punto di vista occupazionale: facendo rientrare nel nostro paese le realtà de localizzate (Adidas docet) e aiutando a far crescere le realtà più piccole, estremamente diffuse nel nostro tessuto industriale.